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L E T T U R E

COME IO VEDO IL MONDO

Il mio ideale politico è la democrazia. Ciascuno deve essere rispettato come individuo e nessuno deve essere idolatrato. E' una ironia della sorte che io sia divenuto per i miei contemporanei l'oggetto di una eccessiva ammirazione e venerazione, senza colpa né merito da parte mia.
Ciò può forse spiegarsi col desiderio, irrealizzabile per molti, di comprendere quelle poche idee cui, grazie alle mie deboli forze, sono pervenuto nel corso di una lotta incessante.

Io sono convinto che per assicurare la riuscita di una qualsiasi impresa è indispensabile che un solo individuo pensi, diriga e porti le responsabilità.
Ma coloro che vengono governati non devono essere forzati, essi devono poter scegliere chi li dirige. Un sistema coercitivo autocratico non può, a mio avviso, che degenerare in breve tempo. La forza, infatti, attira sempre gli uomini di scarsa moralità e io sono ugualmente convinto che i tiranni geniali hanno sempre come successori dei piccoli furfanti.

L'argomento mi conduce a parlare della peggiore manifestazione della vita collettiva, il militarismo, che io aborrisco. Che un uomo trovi piacere nel marciare per quattro al suono di una banda, è quanto basta per meritargli il mio disprezzo.
Costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale è tutto ciò di cui avrebbe bisogno. Occorre far scomparire nel più breve tempo possibile questa macchina infamante per la civiltà. L'eroismo comandato, la stupida violenza, lo spirito disgustoso che va sotto il nome di patriottismo, come odio tutto questo!
E quanto ignobile e spregevole mi appare la guerra! Preferirei farmi tagliare a pezzi piuttosto che partecipare a un'azione così miserabile.

Ciò nonostante, la mia considerazione nei riguardi del genere umano è così alta da farmi credere che questo fantasma malefico sarebbe da lungo tempo scomparso se il buon senso dei popoli non fosse sistematicamente corrotto, per mezzo della scuola e della stampa, dal mondo politico e da quello degli affari.
L'esperienza più bella che ci è dato di vivere è il mistero della vita; il sentimento profondo che troviamo alla radice della vera arte e della vera scienza.
Ignorando, perdere il senso dello stupore e della meraviglia, significa quasi morire, cessare di vedere.